La rappresentanza del Comune in giudizio spetta al sindaco .
La società contribuente presentava ricorso contro il Comune di Sciacca , che aveva emesso a suo carico l’avviso di accertamento, con il quale aveva richiesto, per gli anni dal 2005 al 2010, il pagamento della Tarsu stante l’omesso pagamento del tributo.
La CTP di Agrigento accoglieva il ricorso, annullando l’avviso di accertamento e compensato le spese di giudizio.
Avverso la predetta sentenza il Comune di Sciacca ha proposto appello e la Commissione Tributaria Regionale della Sicilia ha ritenuto le ragioni addotte dal Comune di Sciacca non meritevoli di accoglimento ed ha rigettato l’appello in quanto per espressa previsione statutaria del Comune di Sciacca (art. 24, punto 1), spetta al Sindaco la competenza e l’autorità a stare in giudizio come attore o come convenuto e quindi anche innanzi alla giurisdizione tributaria e tra l’altro, come evidenziato dalla società Contribuente, l’ art. 32 dello statuto del Comune, che elenca i poteri dei dirigenti comunali, di fatto, non riconosce in alcun modo ai Dirigenti la facoltà di agire e/o resistere in giudizio.
Pertanto, non sussistendo in detto statuto un espresso rinvio per poter legittimamente affidare la rappresentanza a stare in giudizio ai dirigenti, nell’ambito dei rispettivi settori di competenza, solo il Sindaco ha l’esclusiva titolarità di detto potere di rappresentanza.
Peraltro, la questione della rappresentanza in giudizio degli enti locali è stata risolta dal DLGS n. 267 del 2000 che, assorbendo la previsione di cui all’art. 36 comma 1 Legge 142/1990 , prevede all’art. 50 comma 2 che il Sindaco rappresenta il Comune e pertanto, in conformità a tale disposizione, anche la giurisprudenza si è univocamente orientata nel senso di riconoscere al Sindaco la rappresentanza in giudizio del Comune.
CTR Sicilia sentenza n. 2439 dell’ 11 /06/2018
ISCRIVITI AL CANALE WATSAPP PER RICEVERE LE NEWS CLICCA QUI
CASERTA / NAPOLI
